Quando il contesto lo richiede, è indispensabile essere flessibili cambiando rapidamente.
Quanto bisogna essere reattivi al cambiamento? Ormai è chiaro. E’ diventata una vera e propria necessità.
Cambiare velocemente, quando il contesto lo richiede, è indispensabile ma non sempre facilmente attuabile.
Il cambiamento infatti può essere un arduo compito a causa di automatismi, ovvero di schemi comportamentali automatici che inevitabilmente compiamo.
I nostri comportamenti automatici come scrivere, guidare un’automobile, guardare la tv, ad esempio, risolvono ogni singola azione della nostra giornata senza particolari riflessioni prima di compierla. In effetti, senza automatismi la nostra vita sarebbe molto più complicati. Un automatismo per esempio è quello della guida. Per quanto complicato: chi di noi pensa ancora a come deve muovere entrambi i piedi per avviare l’auto? Eppure, quando eravamo dei principianti, ci sembrava difficilissimo.
Uscire dagli automatismi non è semplice,bisogna rieducare cervello e corpo ad una nuova procedura.
È necessario tornare a quello stadio prima dell’automatismo, quello di apprendimento nel quale si impara e si allenano nuove capacità.
Comprendiamo bene che non esistono cose difficili ma piuttosto capacità che richiedono impegno e concentrazione maggiori.
Questo vale per ciascun individuo ma possiamo facilmente trasportare l’esempio nelle organizzazioni. Un parallelismo sensato dal momento che, quando in un’organizzazione è necessario un cambiamento, uno dei grossi condizionamenti è proprio la ”potenziale” fatica e difficoltà che quel cambio richiede.
Cambiare la propria percezione e considerare il cambiamento come un valore aggiunto, può dare grandi vantaggi. Il tutto deve essere naturalmente accompagnato da opportune pianificazioni strategiche indispensabili al raggiungimento dell’obiettivo.