La «disruptive innovation» è una parola che negli ultimi tempi sentiamo sempre più spesso per aspetti legati al Business
Cosa significa?
La parola disruption si traduce con il termine «rottura» e indica cambiamenti repentini che sempre più spesso, nell’era 2.0, legano il termine al concetto di innovazione, di qui ”disruptive innovation”.
Il termine, coniato dal professore di Harvard Clayton Christensen, è l’effetto di una nuova tecnologia, di un nuovo modello di business che modifica completamente le vecchie logiche del mercato, introducendo comportamenti e interazioni nuove. Le logiche previste dalla disruptive innovation sono spesso rivoluzionarie.
Si parla di innovazione ma anche di rottura dai vecchi sistemi.
Il termine si lega al concetto di Evoluzione, Cambiamento e Crescita
Non è solo la tecnologia a rompere gli schemi ma il nuovo modo di riorganizzare e utilizzare le conoscenze. Questo nuovo modello di organizzazione non è assolutamente moderno, anzi.
Ogni volta che l’uomo ha rivoluzionato la sua operatività in seguito alle ”nuove conoscenze e scoperte” ha attuato una disruption: dall’uomo primitivo, passando per i leader nel panorama internazionale (nella religione, nella politica, nella filosofia del pensiero)
Mantenere però lo stesso modello di pensiero, usando la tecnologia per renderlo più efficiente, non costituisce una disruption, non cambia lo stato delle cose, non le ”evolve”, piuttosto le accelera.
Fare Disruption equivale al CAMBIAMENTO di logiche e fissità di pensiero.
Evoluzione vuol dire rivoluzione culturale e comportamentale, non solo tecnologica.
Siamo pronti alla vera DISRUPTION? Restiamo al passo coi tempi, acceleriamo ma apriamo la mente e liberiamola dalle catene delle logiche severe, perseveranti e non sempre efficienti.