Sappiamo tutti che la vita professionale inizia con un colloquio, il preciso istante in cui si viene scelti e si sceglie.
Scegliere adeguatamente un candidato per la propria azienda rappresenta un’importante responsabilità.
Non è banale che un ”esaminatore” possa cadere nella scelta «like for like», ossia scegliere per somiglianza. Spesso inconsapevolmente, automaticamente
Si sceglie il candidato per background, cultura, approccio, modo di ragionare a noi più affini. Sappiamo benissimo che la diversità rappresenta un vero plus poiché permette di avere complementarietà nei team, spunti e pretesti innovativi per lo sviluppo del business, ma vero è che le differenze infastidiscono. Sono le differenze percepite anche a pelle che creano distanze e inevitabilmente ci fanno propendere per il ”no”.
E’ quel famoso ”primo impatto” che pregiudica ma aldilà del quale bisogna tendere per arrivare alla fase di ”conoscenza”. Conoscenza che si traduce in una più attenta analisi dell’interlocutore, quella in cui si scoprono i valori che il candidato porterebbe all’azienda e al lavoro.
Molte aziende si concentrano sulla ricerca di un team di candidati bilanciato (sesso, età, esperienza, cultura, ecc) capace di aiutare ad avere un appropriato punto di partenza. Il secondo determinante step è valutare quali siano i profili idonei ad assicurare oggettività, confronto, innovazione e continua evoluzione evitando di promuovere un modello aziendale troppo statico.
Uno degli elementi che distingue un esaminatore efficace è l’abilità di mettersi in discussione e di guardare oltre, lontano e a lungo termine.
Uno dei primi requisiti che le HR devono avere nella selezione del personale è infatti sicuramente la capacità di una prospettiva innovativa. Per assicurare la competitività della propria azienda sul mercato globale, infatti, non bisogna mai smettere di reinventarsi e innovare ogni giorno.
Le risorse umane devono far fronte ad una vera e propria guerra per assumere i migliori talenti, a una trasformazione continua delle professioni, e alla difficoltà nel trovare alcuni profili rari. Le aziende devono sapersi distinguere con una politica delle risorse umane attrattiva che riesca ad attirare i candidati e a fidelizzare i collaboratori. Un buon lavoro di branding basato sulla cura della propria immagine, è un lavoro relativo a tutta l’azienda .
Selezionare un candidato oggi, rappresenta l’opportunità di conoscere professionisti brillanti che con il loro talento determineranno il successo della nostra Azienda.