Cosa significa essere multitasking?
Avere l’abilità di fare più cose nello stesso momento in particolare ora che il mondo moderno viaggia molto veloce.
Ma il multitasking è davvero questo?
Su Linkedin tante sono le aziende che mettono il multitasking tra le soft skill nice-to-have quando cercano nuovi collaboratori.
Ma quanto è effettivamente gratificante essere multitasking? Sicuramente un equilibrio sottile tra un ”ruolo professionale definito” e quello negativo di ”jolly/tappabuchi”
La capacità di fare due o più cose nello stesso momento è un vantaggio per chi ne è naturalmente predisposto ma quanto effettivamente vantaggioso?
Uno studio condotto dalla Stanford University e un altro condotto dalla University of London hanno evidenziato che quando si fanno più cose contemporaneamente, si tende a perdere la capacità di filtrare le informazioni importanti, diventando, paradossalmente, meno efficienti e più lenti.
E’ sicuramente fondamentale allenarsi ad un equilibrio dinamico, all’elasticità mentale, all’abitudine alle distrazioni generate dall’arrivo di email, messaggi, chat e telefonate ma davvero fino a che punto ne giova la nostra produttività?
Recenti studi dimostrano come questa caratteristica sia altamente sopravvalutata e possa anzi rivelarsi dannosa per la nostra produttività.
Se la flessibilità e l’apprendimento superficiale di mansioni consentono un rapido passaggio tra diverse necessità dell’azienda, dall’altra il multitasking danneggia molto spesso il potenziale d’attenzione.
Il passaggio continuo da un compito a un altro risulta in molte volte, uno spreco di produttività perché l’attenzione deve essere dedicata anche allo spostamento e alla riattivazione della concentrazione.
Quel che conta è la capacità ad ”essere disponibili”. Disponibili e non ”multitasking’. La gratificazione dell’aver conseguito obiettivi perchè ”ho scelto di farlo, ho scelto di essere protagonista del mio lavoro” cambia tutto. Questa è l’azione che ci rende flessibili e dinamici e non frustrati ed inefficienti.
Comprendere di essere all’interno di uno scopo cambia l’approccio alle cose e ci rende stabili e sereni nella vita e nel lavoro.
Ecco allora che le aziende, forse, trarrebbero vantaggio nel cercare non persone multitasking, bensì persone “disponibili” cui l’organizzazione ha il compito, di volta in volta, di spiegare le ragioni per cui le diverse mansioni devono essere svolte. Allora ne gioveranno sia l’azienda sia i dipendenti, e tutti diventeremo un po’ più felici.